Caso AM Trust, il rappresentante generale italiano Netzer rassicura ospedali e medici

sabato, 15 novembre 2014

La rappresentanza italiana di Amtrust Europe rassicura: «non c'è alcuna "criticità" nei rapporti con gli ospedali e con le autorità di vigilanza nella gestione delle coperture sulla malpractice mediche». La compagnia italiana del gruppo americano Amtrust Financial Services, detiene circa il 60% delle polizze di protezione della responsabilità civile medica degli ospedali italiani ed è finita in questi giorni sotto i riflettori dopo la burrascosa rottura con l'ex agente generale Trust risk group che l'ha accusata senza mezzi termini di inadempienza contrattuale seminando dubbi sulla solidità delle sue coperture. Sono critiche che il Ceo della rappresentanza italiana della compagnia Emmanuel Netzer, parlando con Insurance Inside, respinge al mittente. «I nostri impegni – spiega – sono garantiti da 14 miliardi di asset di cui il gruppo dispone, e in Italia siamo giornalmente in contatto con ospedali e medici per aiutarli a gestire i contratti assicurativi in essere. Il nostro è un rapporto proattivo. La situazione è di assoluta normalità. In caso di sinistro ci attiviamo immediatamente per capire cosa è successo e risolvere rapidamente il problema evitando di andare in causa».

Controtendenza positiva 
Amtrust rappresenta un'anomalia nel panorama italiano della malpractice medica. Mentre le altre compagnie stanno scappando dal ramo a causa delle forti perdite subite in questi anni, l'assicuratore americano è invece all'attacco ed ha rapidamente occupato gli spazi lasciati liberi dagli altri operatori. Qual è il suo segreto? «Abbiamo un'attenta polita di assunzione dei rischi – sottolinea ancora Netzer – e, appunto, gestiamo in modo proattivo i sinistri», allo scopo di evitare che lunghi contenziosi facciano lievitare l'ammontare dei risarcimenti.
Nel mercato, in questi giorni, sono stati diffusi rumors su una somma totale di claims (richieste di risarcimenti) che supererebbe abbondantemente il miliardo di euro. «Il dato non è esatto», precisa al riguardo il Ceo di Amtrust che evita comunque di indicare quale sia la cifra giusta («sono notizie riservate»). Se la compagnia fosse quotata in Italia il dato sarebbe pubblico mentre Amtrust Europe – sede a Nottingham, in Gran Bretagna – opera nella penisola in libertà di stabilimento, utilizzando il passaporto europeo, soggetta alla vigilanza del regolatore britannico. In Italia Netzer guida una struttura di 85 dipendenti distribuiti in tre uffici (Milano, Genova e Napoli). I dati sulla sua attività nella penisola sono compresi in quelli della holding statunitense ed in quei libri è possibile identificare soltanto il volume dei premi italiani che, per il 2013 , si è attestato a 281 milioni di dollari. «Per l'anno in corso la la raccolta dovrebbe registrare un piccolo calo», precisa Netzer.
Riservato è anche il dato sulla combined ratio della società, l'indicatore tecnico che rileva il rapporto tra i premi incassati ed i sinistri pagati (o messi a riserva) . Il manager di Amtrust tiene comunque a sottolineare che l'indice è «assolutamente positivo», cioè che il combined ratio è inferiore a 100.

Un business redditizio a differenza di quel che accade nella generalità delle compagnie italiane attive nella malpractice medica, Netzer, a conferma della solidità di simili risultati, ha voluto anche dissipare un dubbio che talvolta è stato espresso in questi giorni sulla consistenza delle riserve assicurative, cioè sulle somme accantonare in previsione dei futuri risarcimenti. «Le riserve – ha sottolineato – sono del tutto congrue, controllate dal regulator inglese e dagli auditor della società. Periodicamente vengono aggiornate per tenere conto dell'iter dei sinistri». E «assolutamente positivi – conclude – sono i rapporti che la compagnia ha con l'authority inglese e anche con l'Ivass», la commissione di vigilanza italiana, che ha
aperto un faro dopo il clamore che la vicenda ha suscitato.

Fonte: Riccardo Sabbatini - Insurance Inside

Aggiungi al tuo calendario   2014-11-15 2014-11-15 38 Caso AM Trust, il rappresentante generale italiano Netzer rassicura ospedali e medici La rappresentanza italiana di Amtrust Europe rassicura: «non c'è alcuna "criticità" nei rapporti con gli ospedali e con le autorità di vigilanza nella gestione delle coperture sulla malpractice mediche». La compagnia italiana del gruppo americano Amtrust Financial Services, detiene circa il 60% delle polizze di protezione della responsabilità civile medica degli ospedali italiani ed è finita in questi giorni sotto i riflettori dopo la burrascosa rottura con l'ex agente generale Trust risk group che l'ha accusata senza mezzi termini di inadempienza contrattuale seminando dubbi sulla solidità delle sue coperture. Sono critiche che il Ceo della rappresentanza italiana della compagnia Emmanuel Netzer, parlando con Insurance Inside, respinge al mittente. «I nostri impegni – spiega – sono garantiti da 14 miliardi di asset di cui il gruppo dispone, e in Italia siamo giornalmente in contatto con ospedali e medici per aiutarli a gestire i contratti assicurativi in essere. Il nostro è un rapporto proattivo. La situazione è di assoluta normalità. In caso di sinistro ci attiviamo immediatamente per capire cosa è successo e risolvere rapidamente il problema evitando di andare in causa».Controtendenza positiva Amtrust rappresenta un'anomalia nel panorama italiano della malpractice medica. Mentre le altre compagnie stanno scappando dal ramo a causa delle forti perdite subite in questi anni, l'assicuratore americano è invece all'attacco ed ha rapidamente occupato gli spazi lasciati liberi dagli altri operatori. Qual è il suo segreto? «Abbiamo un'attenta polita di assunzione dei rischi – sottolinea ancora Netzer – e, appunto, gestiamo in modo proattivo i sinistri», allo scopo di evitare che lunghi contenziosi facciano lievitare l'ammontare dei risarcimenti.Nel mercato, in questi giorni, sono stati diffusi rumors su una somma totale di claims (richieste di risarcimenti) che supererebbe abbondantemente il miliardo di euro. «Il dato non è esatto», precisa al riguardo il Ceo di Amtrust che evita comunque di indicare quale sia la cifra giusta («sono notizie riservate»). Se la compagnia fosse quotata in Italia il dato sarebbe pubblico mentre Amtrust Europe – sede a Nottingham, in Gran Bretagna – opera nella penisola in libertà di stabilimento, utilizzando il passaporto europeo, soggetta alla vigilanza del regolatore britannico. In Italia Netzer guida una struttura di 85 dipendenti distribuiti in tre uffici (Milano, Genova e Napoli). I dati sulla sua attività nella penisola sono compresi in quelli della holding statunitense ed in quei libri è possibile identificare soltanto il volume dei premi italiani che, per il 2013 , si è attestato a 281 milioni di dollari. «Per l'anno in corso la la raccolta dovrebbe registrare un piccolo calo», precisa Netzer.Riservato è anche il dato sulla combined ratio della società, l'indicatore tecnico che rileva il rapporto tra i premi incassati ed i sinistri pagati (o messi a riserva) . Il manager di Amtrust tiene comunque a sottolineare che l'indice è «assolutamente positivo», cioè che il combined ratio è inferiore a 100.Un business redditizio a differenza di quel che accade nella generalità delle compagnie italiane attive nella malpractice medica, Netzer, a conferma della solidità di simili risultati, ha voluto anche dissipare un dubbio che talvolta è stato espresso in questi giorni sulla consistenza delle riserve assicurative, cioè sulle somme accantonare in previsione dei futuri risarcimenti. «Le riserve – ha sottolineato – sono del tutto congrue, controllate dal regulator inglese e dagli auditor della società. Periodicamente vengono aggiornate per tenere conto dell'iter dei sinistri». E «assolutamente positivi – conclude – sono i rapporti che la compagnia ha con l'authority inglese e anche con l'Ivass», la commissione di vigilanza italiana, che ha aperto un faro dopo il clamore che la vicenda ha suscitato.Fonte: Riccardo Sabbatini - Insurance Inside Location of the event Esedra Broker info@vipsrl.com false DD/MM/YYYY

Condividi questa pagina
Questo sito può trattare i dati personali dell’utente attraverso l’utilizzo dei cosiddetti cookies che potrebbero consentire l’identificazione dell’utente o del terminale. Il sito utilizza inoltre cookies statistici completi e/o di profilazione per inviare all’utente pubblicità̀ e servizi in linea con le sue preferenze Per saperne di più̀ o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies è possibile cliccare qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookies o di strumenti analoghi eventualmente descritti nel documento informativo.